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INDICAZIONI NAZIONALI E NUOVI SCENARI

Indicazioni nazionali e nuovi scenari per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.

Descrizione

Dopo cinque anni dalla pubblicazione delle Indicazioni Nazionali per il curricolo della
scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, formalizzate con D.M. n. 254 del 13 novembre
2012, pubblica il documento di cui all’oggetto.
Le Indicazioni 2012 sono state accompagnate da tre anni di sperimentazione assistita dal
Comitato Scientifico Nazionale e sostenuta da appositi finanziamenti, che sono confluiti,
nell’ultima annualità, nell’accompagnamento al modello di certificazione nazionale delle
competenze.
Le reti di scuole che hanno partecipato alla sperimentazione hanno riflettuto sul curricolo, sugli
strumenti didattici, sugli ambienti di apprendimento. I report nazionali sulla sperimentazione
hanno restituito una immagine di vivace ricerca e dibattito, uniti a virtuose esperienze di
innovazione. Hanno registrato, però, anche il perdurare di situazioni di disorientamento e
incertezza e di resistenze ad abbandonare modelli didattici tradizionali di tipo prevalentemente
trasmissivo. Anche dalle testimonianze raccolte nei territori sono emerse esperienze significative,
unitamente alla fatica di traghettare la didattica verso proposte, organizzazioni, ambienti di
apprendimento che valorizzino l’autonomia e la responsabilità degli allievi e siano capaci di
sviluppare conoscenze e abilità significative e competenze durevoli.
Le misure di accompagnamento realizzate si sono inserite in un contesto culturale e sociale
caratterizzato dai molteplici cambiamenti già prefigurati nelle Indicazioni nazionali.
Il rapido sviluppo tecnologico consente la disponibilità di una gran mole di informazioni e
conoscenze, facilmente accessibili a chiunque: tuttavia ciò genera nuove marginalità e nuovi
rischi, soprattutto in persone già interessate da altre fragilità (poveri, anziani, persone con scarsi
mezzi culturali). Si tratta spesso di persone con bassa istruzione, ma anche di giovani che non
hanno ancora maturato sufficiente esperienza e, non di rado, di persone con elevata istruzione
formale, ma prive di adeguati strumenti di accesso consapevole all’informazione e, in definitiva,
dell’esercizio del pensiero critico.
I veloci e drammatici cambiamenti in atto nel mondo, nell’economia, nella cultura e il
perdurare della crisi economica hanno aumentato la vulnerabilità, costringendo sempre più
persone a rinunciare a servizi e beni primari, tra i quali le cure e l’istruzione per bambini e
giovani; l’instabilità politica in aree già “calde” del pianeta e le vecchie e nuove emergenze
ecologiche ed economiche planetarie (povertà, guerre locali, desertificazione, disastri
ambientali…) hanno accresciuto le spinte migratorie verso i Paesi del mondo più ricchi,
interrogando la scuola sui temi della convivenza civile e democratica, del confronto interculturale
e delle politiche di inclusione.
Autorevoli e importanti istituzioni sovranazionali – ONU, UE, Consiglio d’Europa – hanno
raccolto le sollecitazioni provenienti dalla società, emanando documenti che richiamano gli Stati
ad un maggiore impegno per la sostenibilità, la cittadinanza europea e globale, la coesione sociale

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Protocollo: 234 del 22-06-2023

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